Descrizione
Dimensione: 24 cm x 11 cm x 2 cm
MATERIALE: legno
Le origini della parola “namasté” sono remote, risalgono all’ancestrale cultura indù. Una delle tante lingue parlate in India è il sanscrito, che gli indiani considerano una lingua sacra. Il sanscrito, inoltre, è una lingua perfetta e completa dal punto di vista grammaticale, secondo i linguisti.
Gli indù utilizzano la parola “namasté” come forma di saluto e di arrivederci, ma anche per ringraziare, per chiedere qualcosa, come segno di rispetto, in genere accompagnandola con il mudra che consiste nell’avvicinare i palmi delle mani in segno di preghiera, collocandole al centro del petto.
L’aspetto filosofico-spirituale della lingua sanscrita conferisce un significato più profondo a questa parola. Così, per esempio, il termine “namas” può essere interpretato come “niente di mio”, nel senso che l’ego si riduce al nulla, sottolineando un atteggiamento di umiltà di fronte agli altri. Se questo saluto viene dal cuore, si stabilisce una connessione genuina con le persone, al di sopra delle aspettative e delle maschere sociali.