Descrizione
MATERIALE: semi di Rudraksha, pietre vulcaniche
Il termine ‘Bon’ è un equivalente del tibetano ‘Chos’ e del sanscrito ‘Dharma’, significa verità , realtà e la dottrina eterna senza tempo che la esprime. Ci si riferisce alla tradizione pre-buddhista del Tibet, con caratteristiche primariamente sciamaniche. Il sacerdote Bonpo infatti si occupava sopratutto di curare il destino dell’anima dopo la morte e il benessere e la prosperità dei viventi tramite gli opportuni riti propiziatori.
In questo contesto il mala sciamanico mantiene la funzione di aiutare il praticante a proteggere la propria mente con la recitazione dei mantra e con il movimento delle mani per il suo utilizzo.
Intorno a questa mosteriosa tradizione nel tempo si è fatta molta confusione, vengono spesso definiti come Bon tutti i culti sciamanici dell’area himalayana, pur non avendo spesso una discendenza diretta con le tradizioni tibetane. Molti jhankri (sciamani) del Nepal ad esempio vengono impropriamente definiti come bonpo, pur essendo in realtà di cultura induista e non tibetana.